TERRA D’OTRANTO

Otranto_dal_bastione_dei_Pelasgi

 

Ritroviamo il Negroamaro accompagnato dalla Malvasia nera ed il Primitivo per vini rossi dal grande temperamento. Malvasia bianca, Verdeca e l’internazionale Chardonnay per accompagnare con freschezza e sapidità i piatti della cucina di mare.

Sono sempre autoctoni e vitigni antichi quelli dai quali si produce il famoso “rosato”, prodotto con Negroamaro a volte unito in piccole percentuali di Malvasia Nera, macerato sulle bucce per poche ore, viene successivamente vinificato come un bianco. Tra le DOC di questa terra annoveriamo il Leverano, Galatina, Nardò, Alezio e Matino.

E’ d’obbligo un passaggio da Lecce, capoluogo del Salento e culla del Barocco, con opere dal forte coinvolgimento emotivo. Passeggiare tra le sue suggestive strade significa essere rapiti dalla bellezza delle chiese, dei palazzi e delle piazze, espressioni di una creatività tutta salentina. Un fascino senza tempo per il Duomo, gioiello d’arte barocca, la Basilica di Santa Croce, altro tipico esempio del Barocco leccese, piazza S. Oronzo, centro e cuore pulsante della città e Palazzo dei Celestini.

Capo d’Otranto è il punto più ad Est dell’Italia, rivolto all’Oriente e Levante del Sole, mare dagli splendidi colori, trasparenza e grotte marine. Suggestiva, è la visita alla Cattedrale, che custodisce le Reliquie dei Martiri d’Otranto risalenti all’assedio dei Turchi.

A Leveranno, la torre del centro storico si innalza come vedetta verso il mare a sottolineare il potere dell’immancabile Federico II.

Galatina è la patria di una delle più richieste patate novelle d’Italia, la Sieglinde. Talmente richiesta all’estero da saltare completamente il mercato italiano, finendo direttamente nelle tavole nord-europee. E’ una città ricca di palazzi storici e nobiliari che le hanno permesso di fregiarsi del titolo di Città d’Arte.

Arrivati a Gallipoli siamo sullo Ionio, che circonda da entrambi i lati la città vecchia, a formare quasi un’isola separata dalla città nuova da un ponte.

A Nardò non c’è che l’imbarazzo della scelta, tra una gradevolissima passeggiata per scoprire il volto nobile, i graffiti della Baia di Uluzzu risalenti al Paleolitico, lo splendore della Macchia Mediterranea fino al mare cristallino ed incontaminato di Porto Selvaggio, le marine di Santa Maria al Bagno e Santa Caterina con le masserie di Cenate.

La costa alterna ripide scogliere a distese di sabbia bianca con il mare sempre color smeraldo. È disseminata di torri di avvistamento erette da Federico II e Carlo V di Spagna, come baluardo contro i Saraceni.
Prodotti tipici: fava di Zollino, friselle e pasta d’orzo, giuncata leccese, lampascioni, pecorino di Maglie e leccese, fricelli, tartufo bianco di Corigliano d’Otranto, ricotta marzotica, patate novelle sieglinde di Galatina, pisello riccio di Sannicola, scapece gallipolina.

 

CapodOtranto